Tra didattica a distanza e videoconferenze, connessioni sempre più veloci e computer maggiormente performanti, molte attività in presenza sono state sostituite .
All’apparenza sembra tutto facile e alla portata di tutti, ma la realtà italiana è ben diversa. Nel nostro bellissimo Paese non abbiamo un’adeguata cultura digitale, soprattutto in ambito scolastico.
L’emergenza Covid ha evidenziato problematiche a cui prima non si era data abbastanza importanza, rivelando le numerose lacune della struttura scolastica.
La realtà è che non basta avere una connessione internet per essere all’avanguardia. Bisogna tenere presente il divario che esiste tra i nuovi strumenti di comunicazione e l’approccio della didattica tradizionale. Mai come in questo momento storico è necessaria una “scolarizzazione digitale”.
La conferma arriva anche dal recente rapporto delle Nazioni Unite che evidenzia lo slittamento dell’Italia dal 24° posto del 2018 al 37° sul fronte dello sviluppo digitale.
La lentezza del nostro Paese non ci porterà allo stesso lieto fine della favola di Esopo “La lepre e la tartaruga”. Chi va piano resta per forza indietro.
Il prezzo da pagare in termini di qualità della cultura, di occupazione e di sviluppo economico in futuro potrebbe essere molto alto, ma noi restiamo fiduciosi.
Il cambiamento spesso arriva in modo inatteso e le cose hanno solo bisogno di un periodo di maturazione. La pandemia ha senz’altro accelerato questo processo e ora è più che mai necessario impegnarsi per il rinnovamento.
Che la cultura digitale sia con noi!